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Leggi e starai meglio!

Studi accreditati sostengono che la lettura sia uno dei principali fattori di longevità delle cellule cerebrali, rendendole più attive e resistenti all'usura del tempo e alle tante fonti di stress a cui vanno soggette.

Ma nello specifico, cosa accade alla mente umana mentre legge?

La corteccia cerebrale presenta un'attività molto alta per i neuroni sia durante la fase della lettura, sia a riposo cognitivo, subito dopo aver letto. Questa frequenza consentirebbe quel trasporto, quella partecipazione emotiva che sfocia nell'immedesimazione e nel coinvolgimento, oppure, nei casi meno fortunati, dando vita al rifiuto perentorio di alcune letture.

Come appassionarsi? Senza dubbio occorre avere una buona dose di entusiasmo, predisponendo la propria mente all'avventura che ogni libro, di qualsiasi genere e grandezza, racchiude in sé.

Molti abbinano la lettura al tempo libero serale, soprattutto gli adulti, che nell'arco della giornata raramente avrebbero tempo per mettersi a leggere per puro piacere: lavoro, famiglia, dispositivi vari, non favoriscono la necessaria concentrazione.

A tutti questi ostacoli "naturali" si aggiunge l'imbarazzo della scelta del testo. E qui si apre un mare magnum di possibilità: è consigliabile sempre dare prima uno sguardo alle descrizioni sinottiche, alle recensioni, per capire se la trama di un romanzo, o la descrizione di un saggio, ci affascina abbastanza da poter cominciare e portare a termine la lettura!

Leggere è un antistress formidabile: secondo uno studio dell'Università del Sussex bastano pochi minuti al giorno per allenare la tensione muscolare, abbassare la frequenza cardiaca, leggendo in silenzio anche soltanto un articolo di giornale.

I benefici per i lettori sono molteplici e si registrano anche modifiche a livello caratteriale: sembrerebbero più dotati di flessibilità e senso critico, creatività e self-control in situazioni di incertezza e confusione.

Una mente concimata da letture, anche poche ma continue, risulta meglio predisposta ad affrontare il mondo e l'altro, riuscendo a trarre innumerevoli spunti da ciò che legge, in particolare si dimostra empatica.

Un vocabolario più fitto e un più vasto ventaglio di emozioni, sensazioni e situazioni estrapolate dalle proprie letture, mescolate alla vita quotidiana, consentono a chi legge di mostrarsi maggiormente altruista e capace di comprendere gli stati d'animo altrui (Università di Harvard).

La memoria e l'organo cerebrale, come rivelano gli studi e le ricerche pubblicate su Neurology, sono strettamente connessi all'attività di lettura: 294 anziani intervistati periodicamente e monitorati fino al decesso hanno presentato differenze anatomiche dopo le autopsie, nelle aree del cervello deputate alla memoria, meglio tenutesi.

Stupefacente è la differenza di atteggiamento nei bambini: quelli che nella propria famiglia hanno esperito la lettura, nei rapporti sociali si distinguono per maggiore socievolezza e minore aggressività.

Allo stesso modo, adolescenti e adulti, sempre più pressati dalla necessità di essere multitasking e dalla digital addiction (dipendenza da dispositivi digitali), sono sempre meno capaci di concentrazione indispensabile per poter leggere qualsiasi testo.

Infine, chi legge scrive meglio e con maggiore facilità, dal momento che esercita un controllo costante sulla lingua e sugli strumenti presenti in un testo. Il pensiero è necessariamente formulato tramite le parole, perciò chi padroneggia il linguaggio può meglio dominare la propria mente.

Se sei giunto alla fine di questo articolo, sicuramente ti sei fatto del bene!

Scherzi a parte, per tutte queste e per altre (tante) ragioni, che esulano dalla ricerca scientifica, leggere può (in qualche caso) salvare la vita e (più spesso) regalare senza dubbio del tempo di qualità.

Chi legge si prende cura del giardino della propria anima.

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